Quando ci si approccia ad uno stile di vita più sostenibile, uno dei primi temi che si affronta è quello dell’eliminazione le bottiglie di plastica di acqua e bibite, iconico simbolo di inquinamento e di uno stile di vita tutt’altro che zero waste.
Con i suoi 13,5 miliardi di litri, pari a 224 litri pro capite annui, l’Italia è il primo Paese al mondo per consumo di acqua minerale in bottiglia.
Mediamente per lo smaltimento di una bottiglia di plastica ci vogliono più di 500 anni. La plastica come è noto inquina la terra, costituisce l’80% dei rifiuti marini, è causa di soffocamento delle specie ittiche in mare e nel tempo si trasforma in microplastiche che attraverso le falde acquifere e le coltivazioni entrano nella catena alimentare dell’uomo e minacciano la nostra salute, compromettendo la salubrità del cibo che mangiamo. Per certi versi, sulle nostre tavole vi è un trionfo di plastica, più o meno visibile: dalla bottiglia di acqua minerale al cibo dentro ai nostri piatti. Sebbene a primo impatto sembri difficile liberarsi della plastica o almeno ridurne il consumo, ogniuno può dare il proprio contributo per salvare il pianeta iniziando proprio dal ridurre il consumo delle bottigliette d’acqua.
Quindi, perché è importante eliminare le bottiglie di plastica dalla nostra vita?
- Ridurre l’inquinamento ambientale: la produzione di bottiglie di plastica e il loro smaltimento inadeguato causano inquinamento dell’ambiente. Inoltre, il trasporto dell’acqua per km e km in grandi camion, incide anch’esso all’aumento dell’inquinamento.
- Ridurre i danni alla fauna: Le bottiglie di plastica possono impiegare centinaia di anni per degradarsi, e molte di esse finiscono negli oceani, nei fiumi e nelle discariche, contribuendo all’inquinamento marino e terrestre. Inoltre gli animali marini e terrestri spesso ingeriscono o rimangono intrappolati in plastica, che può essere tossica per gli organismi che la ingeriscono.
- Ridurre i costi: l’acquisto di acqua in bottiglia è costoso nel lungo periodo rispetto all’uso dell’acqua del rubinetto. Le persone possono risparmiare notevolmente denaro bevendo acqua da fonti più economiche.
- Risparmio energetico: la produzione di bottiglie di plastica richiede notevoli quantità di petrolio grezzo e energia. Riducendo l’uso di bottiglie di plastica, è possibile ridurre la dipendenza dalle fonti di combustibili fossili.
Ok, fino a qui tutto chiaro, ma come si possono eliminare le bottiglie in plastica dalla vita di tutti i giorni?
Ecco qualche consiglio:
- Acqua del rubinetto: sembra banale, ma per chi è abituato a bere acqua in bottiglia, spesso c’è la convinzione che l’acqua del rubinetto possa essere cattiva o con odori sgradevoli. Secondo l’Istituto di ricerca sulle acque, invece, l’acqua del rubinetto in Italia è una delle migliori in tutta Europa. Perché dunque continuare a spendere per qualcosa che è possibile avere gratis (quasi)? Sostituendo il consumo di acqua in bottiglia con quello di acqua del rubinetto, già il primo grande passo verso la riduzione del consumo procapite di plastica è compiuto. E’ importante, comunque, assicurarsi che l’acqua di casa sia sicura sotto il profilo microbiologico, vale a dire che non contenga batteri, muffe, residui di pesticidi o altri inquinanti e che abbia un gusto gradevole. Contatta il tuo gestore idrico e richiedi tutti i dati e le informazioni sull’analisi dell’acqua del tuo rubinetto: spesso questi dati sono facilmente reperibili in bolletta o nel sito.
- Sistemi di filtrazione domestica: in commercio ci sono moltissimi e differenti sistemi di filtrazione dell’acqua di casa. Ci sono filtri applicabili direttamente al tuo rubinetto, caraffe filtranti, persino depuratori e macchinari che utilizzano svariate tecnologie che possono rimuovere perfino microbi e batteri. Si tratta di un investimento, che porterà però all’eliminazione completa dalla tua vita delle bottiglie in plastica.
- Fontane pubbliche o case dell’acqua: recentemente si stanno diffondendo le case dell’acqua, che sono dei distributori di acqua, accessibili 24h su 24, dove si può acquistare acqua fredda o non, gassata o non, utilizzando le proprie bottiglie. Questi dispenser sono collegati all’acquedotto comunale e sono una valida alternativa all’acqua in plastica.
- Vetro Vuoto a Rendere (VAR): usanza molto diffusa qualche anno fa, che sta però tornando in auge, è quella di acquistare l’acqua in bottiglie in vetro VAR, ovvero bottiglie in vetro che, una volta consumata l’acqua, vengono ritirate dal fornitore, sterilizzate e riutilizzate. In questo modo si riduce drasticamente la produzione di rifiuti. Inoltre, aspetto molto importante da considerare, il vetro, a differenza della plastica, è un materiale inerte, quindi l’acqua contenuta in queste bottiglie, anche se dovesse essere esposta alla luce del sole o al calore, non verrà alterata in nessun modo.
- Borracce o thermos: quando abbiamo la necessità di spostarci, vengono in nostro soccorso borracce o contenitori termici che possiamo tranquillamente riempire con la nostra acqua e portare ovunque, senza dover ricorrere all’acquisto di bottiglie di plastica.
- Dispenser d’acqua in boccioni: per uffici o luoghi di lavoro dove la salubrità dell’acqua del rubinetto potrebbe essere compromessa, un’alternativa è quella di utilizzare i boccioni di acqua, solitamente da 20 l. Questi dispenser, seppur in plastica, vengono solitamente ritirati dal fornitore e riutilizzati per altre forniture.
Come puoi vedere, le alternative ci sono, e sono molteplici, per qualunque situazione e casistica. Scegliere una o più di queste alternative alle bottiglie di plastica può aiutare a ridurre il tuo impatto ambientale e contribuire alla riduzione dei rifiuti plastici!
E tu, che acqua bevi? Raccontacelo!
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